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Pregare per il sinodo sulla famiglia con Chiara d’Assisi «I fedeli sono invitati fin d'ora a prega



Pregare per il sinodo sulla famiglia con Chiara d’Assisi
 
«I fedeli sono invitati fin da ora a pregare perché lo Spirito Santo illumini e guidi i Padri sinodali, ed in particolare i monaci e le monache di vita contemplativa»: con queste parole, giovedì 26 giugno, ha concluso il suo intervento il cardinal Lorenzo Baldisseri alla conferenza di presentazione dell’Instrumentum laboris della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi dal tema Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione.

L’importanza della preghiera per la famiglia è testimoniata da santa Chiara d’Assisi, come testimonia il Processo di canonizzazione svoltosi pochi mesi dopo la sua morte, ossia nel novembre 1263, ma giunto a noi in un volgarizzamento italiano della fine del secolo XV, fedele all’originale latino. Proprio uno che depone la sua testimonianza narra che grazie all’intercessione di Chiara d’Assisi egli stesso – in passato riluttante a qualsiasi richiamo in merito – ritornò a vivere con sua moglie dopo oltre ventidue anni che si erano separati e che tale unione ritrovata fu coronata dalla nascita di un figlio, fonte di consolazione per entrambi.        

 
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Nella chiesia de Sancto Paulo de Assesi […] messere Ugolino de Pietro Girardone cavaliere de Assesi, giurando sopra la vita, conversione, conversatione et miraculi, li quali se dicono essere facti per li meriti de la sancta memoria de la madonna Chiara, disse […], che havendo epso testimonio lassata la sua donna, chiamata Guidutia, et havendola remandata ad casa del padre et dela madre sua, et essendo stato per tempo de vinte doi anni et più sença lei, et non potendo mai essere inducto da persona che la volesse remenare et recevere, ben ché più volte ne fusse stato admonito etiandio da persone religiose; finalmente li fo dicto per parte de la sopra dicta sancta madonna Chiara, como lei haveva inteso in visione che epso messere Ugolino la deveva presto recevere, et de lei generare uno figliolo, del quale se doveva molto ralegrare et haverne consolatione.

Unde epso testimonio, udito questo, li recrebbe assai. Ma de po pochi dì fo constrecto da tanta voluptà, che remenò et recevé la dicta sua donna, la quale tanto tempo innanti haveva lassata. Et poi de lei, come era stato veduto in visione da la sopra dicta madonna sancta Chiara, generò uno figliolo, lo quale ancho vive, et epso molto se ralegra et hanno grande consolatione.

Da: Processo di canonizzazione di Chiara d’Assisi, 16,10-15, in Fonti clariane, a cura di G. Boccali, Ed. Porziuncola, Assisi 2013, p. 174.

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