Monastero S. Nicolò - Osimo (AN)

La cappella del crocifisso prodigioso

IL CROCIFISSO PRODIGIOSO
 
 
Cappella del crocifisso prodigioso OsimoIn una cappella del Monastero “S. Nicolò” di Osimo (An) c’è un’immagine prodigiosa, dipinta su muro, da cui avvenne una effusione di sangue.
 
E’ un affresco del trecento dell’artista Pietro di Domenico da Montepulciano, che rappresenta Gesù Crocifisso con accanto la S. Vergine e S. Giovanni.
 
Il prodigio avvenne il 13 dicembre, giorno di S. Lucia; con buona probabilità nel 1318, in un periodo di scontri tra guelfi e ghibellini.
 
Alla fine dell’anno 1316, i nobili ghibellini Andrea e Lippaccio Guzzolini suscitarono una rivolta, cacciando dalla città di Osimo i Sinibaldi e gli altri guelfi, restando così padroni della città. Ma si abbandonarono a stragi, rapine, saccheggi di chiese, bandi di ecclesiastici e laici, come si rileva dalla lettura della condanna che il Rettore della Marca emise contro di essi il 23 ottobre 1318.
 
Nello sconvolgimento generale della ribellione, Andrea o Lippaccio, o qualcuno dei loro più arrabbiati partigiani, vibrò un colpo contro la sacra effige del Crocifisso e, a quest’orribile sfregio, seguì una prodigiosa effusione di sangue.
 
Reliquia con il sangue del crocifisso prodigiosoIl sangue fuoriuscito dall’immagine 
fu raccolto e conservato in due ampolle, che furono portate una in Cattedrale e l’altra nella vicina chiesa di S. Lucia. Nel 1758, il Vescovo di Osimo-Cingoli, Mons. Pompeo Compagnoni, tolta una porzione del sangue con un lembo di tela nel medesimo intinta, la ripose in una piccola urna d’argento e la sera del 24 marzo, Venerdì Santo, la portò in processione fino all’oratorio interno delle Clarisse, dove si conservava la prodigiosa immagine.
 
Purtroppo, sia per il trascorrere dei secoli, sia a causa della insufficiente circolazione di aria nella Cappella del Crocifisso, le condizioni del prezioso affresco divennero precarie.
 
Il lavoro di restaurazione fu inizialmente affidato a mani inesperte, finché nel 1967, su richiesta delle suore, la Soprintendenza alle Gallerie delle Marche decise di rimuovere le tracce di ogni ritocco, allo scopo di riportare alla luce l’affresco originale. Ma al termine del minuto lavoro, ci si accorse che del dipinto originale non restavano ormai che poche tracce e, pertanto, si ritenne opportuno far eseguire su tela una copia, il più possibile fedele all’originale. Il lavoro fu affidato al pittore Arturo Politi, di Recanati, e la copia fu posta davanti all’originale, ma in modo da rendere possibile anche la visione dei resti originali dell’affresco.
 



A perpetua memoria del prodigio sono state poste tre iscrizioni latine sulle pareti della Cappella, di seguito riportate con la loro traduzione.
 
AD LAUDEM DEI
ET PRETIOSISSIMI
SANGUINIS –X- EX
ELEMOSINIS ET
RELICTIS .AN. DN.
MCCCCLXXVII
FRANCISCO
GUARNERIO
COMENDATARIO

 
“A maggior lode di Dio e del preziosissimo Sangue di Gesù Cristo (fu costruita questa Cappella) con le elemosine e lasciti dei fedeli, per cura del Commendator Francesco Guarnieri, l’anno 1477”.

QUOD IN HUNC LOCUM
UBI PICTA CRUCIFIXI DOMINI IMAGO
ANTE QUATOR FERE SAECULA IDIB. DEC. CRUORE
MANAVERAT
EADEM IMAGINE QUAE AB OCULIS JAM FUGIEBAT
PRAETER OMNIUM OPINIONEM RURSUS
APPARENTE
PARTICULAS EIUSDEM SANGUINIS EOQUE
INTINCTAM TELAM
E PINCIPIS TEMPLI LIPSANOTHECA
POMPEJUS COMPAGNONIUS AUXIMAT. ET CINGUL.
ANTISTES
FERIA VI MAJORIS HEBDOMAD. IX KAL. APRIL.
MDCCLVII
INFERENDAS CURAVERIT
SANCTIMONIALES MONASTERII HUIUS D. NICOLAO
SACRI
MONUMENTUM EXTARE VOLUERUNT

 
“L’immagine di Gesù Crocifisso qui affrescata versò prodigiosamente sangue, agli inizi del sec. XIV, il giorno di S. Lucia. Scolorita in seguito e quasi scomparsa allo sguardo, tornò poi con sorpresa di tutti nuovamente visibile. A ricordo di quel Venerdì Santo 24 marzo 1758 in cui il Vescovo di Osimo-Cingoli, Mons. Pompeo Compagnoni, volle qui riportare dal Duomo parte di quel Sangue e un lembo di tela nel medesimo intinta, le Suore del Monastero di S. Niccolò fecero porre questa iscrizione”.
 
SACELLUM HOC
COMES RINALDUS
SIMONETTUS
SUIS SUMPTIBUS
EXORNAVIT
ANNO DNI MDCCLXXVI

 
“Questa Cappella fu fatta decorare a sue spese dal conte Rinaldo Simonetti, l’anno 1776”
 
 
 
La cappella viene aperta ai fedeli due volte l’anno: il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della S. Croce, e il 13 dicembre, anniversario del prodigio.

Con nostra grande gioia vediamo che, ogni volta, sono in tanti a venire per sostare in preghiera ed onorare la reliquia del Preziosissimo Sangue, racchiusa nell’urna d’argento. Partecipano numerosi anche alle varie celebrazioni: SS. Messe, Vespri e Rosario.

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